Voglio condividere con voi alcune analisi personali e professionali in merito al processo di cambiamento in atto nel Real Estate.
Ho scelto di pubblicare queste mie considerazioni con lo scopo di supportare ed incoraggiare tutti quelli che come me, hanno fatto della proprietà immobiliare, un pilastro portante delle loro scelte, sia professionali che familiari.
Opero nel settore da vent’anni e nel mio piccolo, mi ritengo artefice e spettatrice del processo di cambiamento che sta accompagnando questo settore, i suoi operatori e tanti stimati colleghi.
Una transizione fatta da una prima fase di scoraggiamento e delusione, di tristezza e preoccupazione, dove spesso abbiamo accusato governo, banche, pubbliche amministrazioni, leggi e regolamenti. Una fase cupa, dove abbiamo assistito alla perdita di posti di lavoro di professionisti preparati, di società di costruzioni consolidate, di attività imprenditoriali legate alla filiera immobiliare, divenute incapaci di salvare il know how acquisito negli anni, di fronte all’inarrestabile processo di recessione dei valori di mercato.
Un percorso difficile dove gli effetti del cambiamento tardano ad arrivare, dove l’intera comunità di operatori sembra faccia sforzi enormi, per conseguire risultati minimi, spesso non proporzionati ai rischi che si affrontano.
Lo stesso scoraggiamento lo riscontro da qualche anno, fra i fruitori immobiliari, coloro che hanno posto la proprietà immobiliare, tra le priorità di un percorso di vita, che li accompagna dalla maggiore età alla vecchiaia, pensando ai figli, ai nipoti…. Assisto ai sacrifici di generazioni differenti, per acquisire, mantenere, governare immobili di famiglia, diventati un peso da supportare, a causa delle difficoltà gestionali, dei costi dei servizi manutentivi, della svalutazione dei valori di mercato….
Un sistema divenuto complesso per i privati benchè informati, un processo che può essere ottimizzato solo attraverso professionisti aggiornati e competenti, professionalità con competenze trasversali, in grado di individuare un percorso strategico, ed in grado di prestare attenzione non solo gli aspetti tecnici – progettuali, ma bensì orientati ad approfondire tematiche gestionali, economiche e finanziarie.
E’ nell’ottica di questa necessità che vorrei sviluppare il mio percorso professionale per il futuro. Aiutare coloro che vogliono ancora credere ad un settore tanto importante e amato, che vivono in un paese, dove per tradizione, vengono allocate la maggior parte delle risorse finanziarie in immobili, sia per destinarli ad abitazione principale sia ad uso investimento.
In base ai più recenti dati Istat il 67% degli italiani è proprietario dell’abitazione in cui risiede, a cui si aggiuge un 10% che gode dell’abitazione a titolo gratuito o attraverso l’usufrutto.
Continuare a credere profondamente a questo comparto economico con cognizione e specializzazione
Fare chiarezza in un comparto che aiuta le città e i paesi a trasformarsi in location moderne per la produzione di valore ed occupazione e che conferisce la possibilità, non solo di salvaguardare il capitale investito ma può garantire rendite molto più sicure ed appetibili, di quelle offerte dal sistema bancario.
Infine, guardare ad un mercato che non sia più solo nazionale ma globale, attraverso una selezione di figure professionali sempre più specialistiche e attente a presidiare i rischi, in grado di dialogare con operatori non più solo nazionali ma anche internazionali.
Formarsi per affrontare il cambiamento, individuando la vision più appropriata per l’ottimizzazione del prodotto immobiliare.
Maria Laura Pirovano